Un weekend a Siena: la Toscana che fa innamorare
L’estate è giunta al termine, è vero, ma con la brezza autunnale tornano le gite fuori porta della domenica, durante le quali le nostre città si possono apprezzare sicuramente di più che sotto la calura delle giornate estive! Se siete alla ricerca di una città in cui c’è tanto da vedere, tanto da mangiare, tanto da “star bene” … il mio consiglio è: SIENA.
Siena è una specie di viaggio nel tempo. Un centro storico medievale straordinariamente conservato la rende un gioiellino nel cuore della Toscana. Tuttavia, quando si è lì, spesso ci si lascia prendere dai palazzi e dai mille monumenti da visitare, e non si apprezza fino in fondo tutto ciò che sa trasmettere.
Raramente in vita mia ho percepito un attaccamento alle proprie radici e alla propria città come quello dei senesi: gente accogliente e buontempona, gente che custodisce fieramente segreti e tradizioni che resistono allo scorrere del tempo.
Voglio raccontarvi una cosa: una mattina io e Stefano eravamo intenti a fotografare uno scorcio dal Chiasso del Bargello, un vicoletto molto stretto, e senza accorgercene avevamo “bloccato” il passaggio ad una signora.
Quando l’abbiamo notata immediatamente ci siamo scusati e spostati, ma lei ci osservava incantata e fiera contemporaneamente: “Fate pure, ragazzi. Per noi senesi è una gioia vedere i sorrisi dei turisti”. Ci siamo fermati a chiacchierare con lei per una manciata di minuti, e abbiamo assaporato davvero l’essenza dell’essere nati in questa città.
Le contrade e il Palio
Siena è divisa in diciassette Contrade – Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone – ciascuna delle quali conserva una lunga tradizione e una fortissima identità: pensate che ancora oggi c’è l’usanza del battesimo contradaiolo, che sancisce l’appartenenza perpetua alla propria contrada.
Due volte l’anno le contrade gareggiano in quella che è ai giorni nostri la giostra medievale per eccellenza: il Palio, che si svolge ininterrottamente dal 1633.
“Il Palio si corre il 2 luglio e il 16 agosto, date sacre alla Vergine. Nelle ore precedenti la corsa, le comparse della contrada girano lungamente per la città, esibendosi in giochi, facendo rullare i tamburi, schernendo i rivali, salendo la mattina al Duomo dove l’arcivescovo benedice i cavalli.”
(G. Piovene)
Come specificano sempre i contradaioli, il Palio non è una rievocazione storica a scopo turistico della città di Siena: il Palio E’ Siena. E’ uno di quei legami che non si possono definire, o che comunque sono difficilmente compresibili per chi non ha sangue senese. Mi appassionano le storie di legami viscerali, e ciò che di certo non dimenticherò è lo sguardo appassionato di quella signora che, andando di fretta a lavoro, si è fermata per regalare a due sconosciuti un pezzetto della sua vita.
Veniamo a noi. Cosa non potete assolutamente perdere di Siena?
Piazza del Campo
Il cuore pulsante della città. Unica, inconfondibile, animata, vissuta. “il Campo” è quel posto in cui, al tramonto, si accendono una miriade di lucine e la gente riempie i localini tutt’intorno o più semplicemente, si siede per terra. I bambini giocano a rincorrersi, le scolaresche in gita con la chitarra, gli anziani che chiacchierano, gli universitari che poggiano distrattamente i libri per terra e bevono un birra tutti insieme, in cerchio.
La sua pianta a forma di conchiglia non è assolutamente casuale: la pavimentazione divide il Campo in nove spicchi che convergono tutti verso il Palazzo Pubblico, a simboleggiare l’antico Governo dei Nove che durante il Medioevo rese Siena il modello di città perfetta.
Palazzo Pubblico e Torre del Mangia
Sede del famoso Governo dei Nove, il Palazzo Pubblico si affaccia su Piazza del Campo e oggi ospita il Museo Civico in cui sono conservati alcuni fra i più bei capolavori dell’arte senese (Ambrogio Lorenzetti e Duccio di Buoninsegna vi dicono qualcosa? Su, riportate la memoria al libro di storia dell’arte del liceo!)
Sul Palazzo Pubblico svetta la Torre del Mangia, che con i suoi 102 metri d’altezza e i 400 gradini ci regala una meravigliosa visuale a 360 gradi sulla città! Prendetevi del tempo per ammirare il panorama e sbirciare fuori dalle strette aperture che incontrerete durante la salita (… e nel frattempo, riprendete fiato!).
Una curiosità: sapevate che il suo nome deriva dal suo primo custode? Messere Giovanni di Balduccio, infatti, amava sperperare il proprio denaro nelle osterie senesi, e per questo tutti lo chiamavano “Mangiaguadagni”! Da qui, Torre del Mangia
Duomo
Meraviglioso complesso in stile gotico che racchiude opere di celebri geni dell’arte (Michelangelo e Donatello tra i tanti). Vi sorprenderà dai primi passi che muoverete al suo interno: il pavimento è di marmo intarsiato, e le storie narrate si intrecciano come i tasselli di un grande puzzle. Le colonne mantengono l’alternanza del bianco e del verdastro/nero come all’esterno, creando giochi di luci e riflessi.
Tuttavia, l’angolo più incredibile di questa Cattedrale si trova nella navata a sinistra: sto parlando della Libreria Piccolomini. Una libreria? In una cattedrale? Ebbene sì. In questa piccola stanzetta sono conservati i manoscritti collezionati da Enea Silvio Piccolomini, cardinale poi divenuto Papa Pio II. Entrerete da una porticina e rimarrete a bocca aperta: sulle pareti e nel soffitto brillano i colori vivaci degli affreschi del Pinturicchio, e i preziosi manoscritti, alcuni decorati a mano, regalano ai visitatori un assaggio della magia del libro antico.
Santuario di Santa Caterina
Alla Patrona d’Italia, nella sua città, è dedicato un santuario sui generis: esso infatti, comprende anche l’antica dimora della sua famiglia, i Benincasa, artigiani della lana che vivevano nel quartiere di Fontebranda. Il complesso è un tripudio di portici, loggiati, chiesette e oratori.
Gli affreschi sparsi nelle varie stanze ci raccontano la storia della piccola Caterina che, a dodici anni, rifiutò un matrimonio combinato per consacrarsi a Dio, e divenire un seguito dottore della Chiesa.
Vista sulla città da San Domenico
Amate i panorami? Bene, durante la vostra permanenza non potete assolutamente perdere la vista sulla città dalla Chiesa di San Domenico.
Una bella passeggiata fra i vicoli saliscendi di Siena vi condurrà in cima alla collina su cui sorge la chiesa: il Duomo svetta su una miriade i tetti sapientemente intrecciati fra loro. Osservate, respirate e catturate con gli occhi tutti i particolari di questo splendido panorama su cui il tempo sembra essersi fermato.
Dove Mangiare
A questo proposito, avrete l’imbarazzo della scelta: il centro storico è costellato di localini per tutti i gusti… E per tutte le tasche! Ecco, comincio col dirvi che se andate a Siena e non mangiate i Pici cacio e pepe (o il ragù di cinta senese) vi perdereste metà della bellezza 😉
Per l’ottimo rapporto qualità-prezzo vi consiglio Osteria Permalico (atmosfera rilassata ed estremamente medievale, taglieri e pasta davvero ottime) e Vineria Tirabusciò (un posticino delizioso in cui i proprietari vi accompagneranno nella scelta dei vini da abbinare ai piatti – perlopiù taglieri e crostoni con abbinamenti veramente ricercati)!
In generale, vi consiglio di prenotare, un po’ ovunque: ai Senesi piace molto mangiare fuori – il buon Mangiaguadagni insegna! – e spesso i locali sono tutti pieni.
Dove parcheggiare
Un consiglio per chi arriva in auto: il centro storico è a traffico limitato e i parcheggi vicini sono tutti a pagamento (e non hanno propriamente un prezzo mini). Se volete star tranquilli e non avete problemi a fare una luuuunga passeggiata, vi consiglio di parcheggiare vicino la Stazione Ferroviaria, e da lì prendere le infinite scale mobili che in pochi minuti vi condurranno alla prima delle antiche porte d’accesso alla città.
Nei dintorni di Siena: San Gimignano
I dintorni di Siena sono l’ideale per chi ama guidare dolcemente, godendosi il paesaggio senza traffico: i seni delle colline, colmi di vigneti e olivi, si alternano pacatamente a borghi meravigliosi che regalano arte, storia e buon cibo. Pienza, Volterra, Bagno Vignoni, Montepulciano, Asciano: c’è l’imbarazzo della scelta!
Noi ci siamo fermati a San Gimignano, a circa 30 km da Siena.
Una skyline unica, costituita da quindici torri medievali che in un tempo lontano erano settantadue, una per ogni famiglia benestante. Questa cittadina medievale attira ogni anno migliaia di visitatori, regalando un’atmosfera medievale perfettamente integra nonostante il turismo mordi e fuggi. Se avete tempo, vi consiglio di dedicarvi alla scoperta del Duomo, la cui facciata piuttosto modesta nasconde le meraviglie che troverete al suo interno.
Ci sarebbe tanto altro da dire: del resto, le città italiane meriterebbero più di un weekend per essere conosciute a fondo. In questo caso, abbiamo molti motivi per tornarci! E voi, siete mai stati a Siena? L’avete adorata come me?
#explorasueñadescubre
Grazia
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